È una di quelle settimane caldissime, in cui i vestiti prima s’incollano alla pelle e poi s’inzuppano di sudore. Piano, piano e inesorabilmente – anche a stare seduti in poltrona a scrivere.
Volevo raccontare una storia di fiori, nuvole grigie e panchine vista lago, ma il caldo bollente mi ottunde, distorce pensieri e parole, affatica ogni tentativo di concentrarmi. Allora lascio che le dita seguano il filo sottile che ingarbuglia la mia mente, e scrivo del caldo.
Mi chiedo: come fanno i turisti a fare i turisti?
Quando l’aria è umida e surriscaldata dai raggi solari, soffocante, del tutto ferma, come fanno i turisti a lasciare l’aria condizionata dell’albergo, degli autobus, dei ristoranti per avventurarsi tra le strade e le bellezze da visitare?
Quando il cielo è celeste slavato, senza una nuvola, coperto di una patina spugnosa, come fanno i turisti in moto e in bicicletta a solcare l’asfalto vischioso?
Come fanno a trovare la voglia e l’energia di lasciare il refrigerio dell’acqua di mare, lago o piscina, per seguire il programma di viaggio?
Ce ne sarà almeno uno che sventola bandiera bianca (se ne ha le forze) e rinuncia a vedere, guardare, osservare, scoprire e meravigliarsi?
Oppure la magia della vacanza – quella cosa misteriosa che ti fa fare ciò che mai faresti nella vita di tutti i giorni – riesce a cancellare il disagio, il colpo di calore, la spossatezza e induce ad andare avanti, come se niente fosse?
Forse i turisti sono una specie diversa, più evoluta: capace di adattarsi a climi e situazioni estreme senza sentirne la reale portata né subirne le conseguenze. Indomiti attraversano le città, sciami di zanzare e moschini, visitano palazzi, giardini e musei, nelle ore più calde della giornata e nelle sere più afose di sempre.
Un gelato, una granita, magari una birra fredda e un ventaglio: cosa sarà mai questo caldo?
Me lo chiedo perché, da autoctona di luoghi turistici, rimango chiusa in casa in cerca di conforto davanti al ventilatore, e tremo ogni volta che mi tocca uscire e respirare l’aria densa e bollente. Io accaldata, rossa, stravolta e loro, i turisti, sorridenti a passeggio nel caldo equatoriale di questa estate. Ma come fanno?
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giovedì 25 luglio 2019
Come fanno i turisti a fare i turisti con questo caldo
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giovedì 15 settembre 2016
La mia estate
La mia estate è iniziata ad agosto, ed è iniziata bene: sono ritornata in sella!
E così, montiamo la borsa laterale per far spazio a due giacche e a due caschi, indossiamo le protezioni, accendiamo l'interfono e si parte: iniziano i giri in moto della domenica.
Giri tranquilli, per testare la mia resistenza e godere del piacere di essere in moto di nuovo assieme.
E così, montiamo la borsa laterale per far spazio a due giacche e a due caschi, indossiamo le protezioni, accendiamo l'interfono e si parte: iniziano i giri in moto della domenica.
Giri tranquilli, per testare la mia resistenza e godere del piacere di essere in moto di nuovo assieme.
Buon vento e che l'autunno sia altrettanto dolce!
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