Visualizzazione post con etichetta Lago Maggiore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lago Maggiore. Mostra tutti i post

giovedì 28 maggio 2020

Primavera 2020. In moto sul Lago Maggiore

Mentre ti scrivo piove, ma voglio raccontarti di due splendide giornate di sole, tra le prime in cui abbiamo potuto girare da una provincia all'altra, in moto insieme.

Una dozzina di giorni fa abbiamo lavato la moto, provato le giacche e siamo montati in sella. Era mattina e faceva ancora fresco. C'era il sole, c'era il vento e già pregustavo il nostro mini giro: sapevo esattamente come i raggi del sole avrebbero colpito le onde dei laghi, bagnandole di brillantini dorati.
  Non salivo in moto da almeno un anno. Non uscivo di casa per svago da almeno tre mesi ed ero un po' agitata. Ho infilato in tasca le chiavi di casa, i documenti, il telefono, la mascherina e via!

L'abbiamo presa larga: dal paese siamo scesi al lago d'Orta, per passare da Omegna, attraversare Gravellona Toce, svoltare verso Verbania e tornare indietro lungo il Lago Maggiore. Un giro classico, tranquillo, meravigliosamente blu e verde, luminoso di sole.

Le strade erano vuote, poche moto, pochissime automobili. Faceva impressione ed era bello al contempo: queste strade piene di villeggianti, turisti, escursionisti e gente del luogo, con rientri lunghi chilometri nelle ore di punta, puzzolenti di gas di scarico; queste strade erano tutte nostre.
  Gli alberghi maestosi chiusi, le saracinesche abbassate, i cancelli dorati sbarrati. I marciapiedi vuoti, i lungolaghi vuoti, poche persone ai pochi bar aperti. Era surreale, e nel silenzio umano spiccava una grande vivacità naturale.

Non sapevo più da che parte guardare: gli occhi si posavano in automatico nei miei punti di riferimento – quella villa, quell'ansa di lago, quel giardino –, scappavano sull'acqua, contavano le barche a vela, si perdevano nella bellezza pura.

Tra i cinque sensi, il più sensibile quando si viaggia in moto non è la vista, ma l'olfatto: il naso sente odori e profumi forti e vivi, gli occhi ne cercano l'origine nel paesaggio.
  I profumi dolci e inebrianti di gelsomino, di tiglio e di biancospino, l'odore denso e intenso di verde ubertoso, di sottobosco accaldato e di rive di lago. Come tornare finalmente a casa.

È stato un bellissimo giro, la cura perfetta per questi mesi di clausura. Mi ha riempito di forme, colori, aria fresca, profumi, un meraviglioso senso di libertà e speranza.

Dieci giorni dopo siamo di nuovo in sella: è festa e non c'è modo migliore per festeggiare. È pomeriggio inoltrato e fa caldo. C'è il sole, c'è un'aria caldissima e già pregusto calma, tranquillità e profumi intensi.
  Il giro è lo stesso, ma al contrario: scendiamo verso il Lago Maggiore e ritorniamo dal lago d'Orta.

Le strade sono piene, nella corsia opposta le automobili sono ferme in coda, le moto oltrepassano la linea bianca. Sul lago di nuovo i battelli, con le loro lunghe scie e i motori vibranti. I marciapiedi pieni di gente, i parcheggi ricolmi, i semafori affollati. Gente che mangia, che ride, che chiacchiera, seduti ai tavolini (affollati) dei bar, uscita dalle gelaterie con i loro trofei.
  Questa falsa normalità fa ancora più impressione del silenzio. È l'immagine vivente del braccio di ferro tra voglia di spensieratezza e buon senso – e non mi pare stia vincendo quest'ultimo.

Certo, qui si vive di turismo e per tre mesi le guide turistiche, gli accompagnatori turistici, le guide naturalistiche, gli operatori museali, le aziende di trasporti turistici, gli autisti a noleggio, i tassisti, gli scafisti, i ristoratori, i negozianti, gli albergatori, gli imprenditori extra alberghieri, le agenzie turistiche e di eventi non hanno lavorato. Quasi metà stagione è passata nel silenzio e nell'immobilità.

Ma quanto è meraviglioso sentire i profumi senza dover annusare i gas di scarico di flotte di automobili, autobus e battelli? E assaporare la bellezza di questi posti senza sgomitare e immergersi nella folla rumorosa? E trovare il giorno dopo le passeggiate pulite, senza sacchetti di rifiuti che trasbordano dai cestini urbani?

AiQuattroVenti primavera 2020 in moto tra Lago Maggiore e lago d'Orta


giovedì 1 agosto 2019

Mi preparo alle vacanze

Agosto è iniziato con un venticello gentile, che rinfresca l’animo e invita al riposo. Sembra un buon segno.
  Trentun giorni e altri quindici mi separano dalle vacanze; pieni di lavoro, letture, studio e ritmi laschi. Se il caldo soffoco se n’è andato davvero, tornerò ad allenarmi sul lungolago ogni mattina, uscirò per lente commissioni nel pomeriggio – ottima scusa per attardarmi nei negozi e osservare il tempo che passa in santa pace.

Poi ci saranno le vacanze, anzi: le casanze. Anche quest’anno rimarremo a casa, volentieri, e faremo di nuovo i turisti a casa nostra. Se ci penso mi sciolgo e ci penso, perché di quelle due settimane di totale riposo e assoluta ricerca della bellezza ho un gran bisogno.
  Allora prendo carta, penna e inizio a segnare i luoghi che vorrei visitare e i giri in moto che vorrei fare…

La Valle Cannobina in moto e l’Orrido di Sant’Anna
  Vorrei con tutta me stessa completare quel giro in moto sospeso per un colpo di calore. Risalire il Lago Maggiore, fermarci per un gelato e una passeggiata a Cannobio, imboccare la strada che attraversa la Valle Cannobina e cercare l’Orrido di Sant’Anna. Provare brividi di paura, mentre l’acqua del torrente Cannobino scorre impetuoso tra le rocce che continua ancora a scavare. Poi raggiungere la Valle Vigezzo e ridiscendere verso Stresa e il lago.

L’isola dei Pescatori
  Lei ci manca. L’anno scorso abbiamo visitato le sue sorelle più nobili e famose, ma quest’anno è il suo momento. È l’unica delle tre a essere abitata tutto l’anno, come un normale paese di provincia ma circondato dall’acqua.
  Magari i suoi vicoli, i suoi balconi e il suo punto di vista insolito m’inspireranno idee e storie da raccontare...

Il giro in moto del Lago Maggiore
  Perché la tradizione continui e gli occhi si riempiano di bellezza infinita. Questa volta ci fermeremo lungo la strada, magari a Laveno Mombello per visitare il MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico; oppure il Museo civico archeologico al Castello Visconteo di Locarno; o Ascona, per una semplice passeggiata sul lungolago.

La Rocca di Angera
  Ogni tanto ci torno, attraverso le sale, mi sporgo dalle finestre e osservo la sua gemella che si alza di fronte, ad Arona. Mi piace immaginare com’era il castello di Arona, il suo giardino e i bagliori del sole sugli elmi dei soldati. È una visita più d’affetto che di scoperta.

Abbiamo quindici giorni tutti per noi e i nostri canidi. Non mancheranno passeggiate tra i boschi e sulle rive dei laghi: il golfo della Quassa a Ranco, il parco naturale dei Lagoni ad Arona, i sentieri che costeggiano il lago d’Orta, la ciclopedonale del lago di Varese

E poi, chissà?

AiQuattroVenti vacanze sul Lago Maggiore

venerdì 19 aprile 2019

Che cosa vedere in primavera sul Lago Maggiore e dintorni

Le nostre vacanze si avvicinano; due settimane in balia dell’umore primaverile. Speriamo che le piogge si sbizzarriscano per tre quarti di aprile e poi le giornate splendano serene e tiepide: abbiamo voglia di sole sulle onde, di corse in moto, di lunghe passeggiate.
  Così nasce la nostra “lista delle meraviglie”.

Proprietà dei Borromeo 
Già da marzo è iniziata la stagione di apertura al pubblico delle proprietà dei Borromeo: l’Isola Bella e l’Isola Madre con i loro palazzi e i giardini, che dal 2002 fanno parte del circuito inglese della Royal Horticultural Society; Villa Pallavicino, con la fattoria degli animali; il castello di Angera, con il Museo della bambola e del giocattolo e il giardino medievale; la Rocca di Arona, con i ruderi in cui, si dice, sia nato san Carlo Borromeo.
  Abbiamo visitato le due isole e Villa Pallavicino lo scorso settembre, in vacanza. Per completare la triade del golfo Borromeo, visiteremo l’Isola dei Pescatori. Poi faremo una tappa al Castello d’Angera, che già conosciamo: capita di rado poter gustare la vista di Arona, la sua rocca e il sacro monte di san Carlo dall’altra sponda del lago!

Ai Quattro Venti Lago Maggiore Isola Bella

Il giro del lago di Varese
Il lago di Varese ha una lunga pista ciclopedonale che lo corona. Attraversa una decina di comuni, in parte lungo la riva del lago e in parte in mezzo ai boschi, con qualche breve tratto su strade percorse da automezzi. È lunga più o meno ventotto chilometri e percorrerla a piedi è una continua scoperta: ville, rustici, casette estive in cima a declivi verdi, giardini, prati, orti, darsene, pontili… C’è tutto quel che puoi trovare lungo le sponde di un lago.
  Vogliamo percorrerla tutta a piedi assieme ai nostri cani (ehi, ti ho già presentato Flora, la nuova cagnolina di casa?), in tappe di un chilometro e mezzo: gli acciacchi di Baldo danno solo un’ora di tregua e noi ci adattiamo volentieri. È bellissimo scoprire nuovi posti tutti insieme!

Ai Quattro Venti pista ciclopedonale del lago di Varese

Il parco del golfo della Quassa
Il golfo della Quassa si estende dalla punta di Ranco alla punta della Fornace di Ispra. Il tratto di Ispra è aperto, giocoso, a tratti anche avventuroso, con paesaggi mozzafiato e portali magici verso nuove dimensioni. Mentre il tratto di Ranco è rivestito di verde, con piante rare e rare specie di uccelli. Qui, lo attraversa il sentiero del Verbano, che sfiora lacerti dell’antica storia geologica del Lago Maggiore.
  Abbiamo percorso il lungolago di Ispra assieme a Baldo, la prima volta in un inverno caldo come l’autunno, la seconda in un autunno agli sgoccioli. Siamo arrivati all’inizio del sentiero che si butta nei boschi e rimane la promessa di entrarci e scoprire come continua.

Ai Quattro Venti Lago Maggiore Ranco Parco della Quassa a piedi

Il primo giro in moto della stagione
Il primo giro in moto dell’anno è stato a metà febbraio, quando il caldo improvviso ci ha fatto credere di festeggiare la nuova stagione. Poi c’è stato qualche malanno, vento e ora pioggia, e ci siamo fermati.
  Ho chiesto al marito quale giro farebbe: «Andrei a Santa Maria Maggiore, poi attraversei la Val Cannobina e tornerei dal Lago Maggiore. E mi fermerei a Stresa a mangiare il gelato al K2 (una delle gelaterie migliori del territorio).»
  Io farei il giro del Lago Maggiore, ma al contrario: sponda piemontese, Svizzera e sponda lombarda, inseguendo il sole. L’anno scorso abbiamo saltato il nostro appuntamento e ci è mancato.

Ai Quattro Venti Valle Vigezzo

Buon vento di primavera!

venerdì 8 marzo 2019

Parco Conelli di Belgirate, il giardino delle favole

  Ci sono tutti: Biancaneve, Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Alice, Dorothy, Darth Veder, ET, la bella addormentata nel bosco, gli gnomi, i maghi, le streghe, le fate, gli animali fantastici. Abitano in un piccolo parco a pochi passi dal Lago Maggiore, e accolgono con colori sgargianti, poesia e magia chiunque voglia tornare nel fantastico mondo della fantasia.

Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli

  Parco Conelli ha più di un secolo e mezzo, si trova su una striscia di terreno proprio di fronte al lago, separata dalla sponda solo dalla strada principale. Se arrivi da Arona, lo trovi subito dopo il confine di Lesa e poco prima della strettoia che immette in Belgirate. Puoi parcheggiare sul lungolago, attraversare le strisce pedonali, varcare il cancello e dimenticarti di tutto: è il giardino delle favole, dove stupirsi, meravigliarsi, sognare e smettere di essere adulti.

Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli Roberto Bricalli

  Che cosa lo rende speciale, unico e raro, lo si capisce subito appena entrati. Il parco è una porzione di giardino all’italiana dell’antica dimora dei Conelli, in apparenza come molti altri: a più livelli, dal piano d’ingresso sale verso la collina e scende seguendo il corso d’un ruscello, tra gli alberi e i cespugli tipici di questi luoghi. Nella sostanza è un giardino delle favole: il Principe Rospo di Roberto Bricalli ti accoglie dal suo stagno-fontana, mentre un sentiero si snoda tra le piante e i dipinti di Nicola Pankoff.

Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli giardino delle favole

Se vivi ad Arona, non puoi non conoscere Nicola Pankoff, la sua musica, i suoi quadri e i suoi colori. Sono cresciuta tra le sue opere, le vedevo ogni giorno in casa, da amici, nei negozi, nei bar. Ho un suo quadro in camera e ne vorrei altri mille, perché sono dipinti narranti, che traboccano di storie fantastiche – a volte riconoscibili, a volte inimmaginabili. Entrerei volentieri nei suoi quadri, per viverle in prima persona, conoscere i tantissimi personaggi, fermarmi ad assaggiare il cibo e incamminarmi sui ponti a strapiombo sui fiumi. Ne sento gli odori, i suoni, le consistenze, i sapori. Potrei anche vincere la paura del vuoto e salire su una sua mongolfiera, tanto sono curiosa di vederli  dall’alto.

Ai Quattro Venti Lago Maggiore Belgirate Parco Conelli Nicola Pankoff

  Sono entrata per la prima volta nel giardino delle favole lo scorso settembre. Era pomeriggio, il sole dietro la collina: il posto ideale per godere un po’ di fresco tra la natura, l’arte, la bellezza del lago e un pizzico di magia. Eravamo soli, io e il marito, alla scoperta dei dipinti, a caccia dei particolari, immersi nel piacere della sorpresa e del silenzio. Inutile dire che me ne sono innamorata all’istante.

Ai Quattro Venti Parco Pubblico Villa Conelli

giovedì 13 settembre 2018

In vacanza sul Lago Maggiore

L’estate sta finendo e le vacanze si avvicinano: evviva!
Per quest’estate avevo progettato gite, racconti e tantissime foto; invece sono rimasta chiusa in casa, sfinita dal caldo anomalo. Tra pochi giorni, però, iniziano le nostre vacanze e voglio godermele fino all’ultimo secondo.

Non andremo lontano, il nostro “quartier generale” sarà proprio casa. Baldo, il canide, ha bisogno di riposo, perciò mentre lui farà lunghi pisolini noi fingeremo di essere turisti in visita sul Lago Maggiore.
Abbiamo preparato un elenco: i posti da vedere sono tanti, alcuni già conosciuti, altri ancora da scoprire, a pochi minuti o a poche ore di distanza.

Sull’acqua

Le isole del Golfo Borromeo sul Lago Maggiore, in provincia di Verbania: isola Bella, isola Pescatori e isola Madre.
Le isole di Brissago sul Lago Maggiore, in Canton Ticino (Svizzera): isola Grande e isola dei Conigli.
L’isola di San Giulio sul lago d’Orta, in provincia di Novara.

Tra piante, fiori e animali

Il Parco di Villa Pallavicino a Stresa.
Villa Taranto a Verbania.
Il Giardino botanico Alpinia a Stresa.

A spasso nel tempo

L’Isolino Virginia sul lago di Varese con il complesso monumentale dell'isola e il Museo Civico Preistorico.
L’area megalitica di Saint Martin de Corleans e i resti romani di Aosta.

Per altri laghi

Le città di Varese sul lago di Varese, in Lombardia.
La città di Como sul Lario, in Lombardia.
La città di Lugano sul Ceresio, in Svizzera.
Il lago di Viverone in Piemonte.
Il lago d’Iseo in Lombardia.

Ci andremo in moto, per moltiplicare il divertimento. E se piove… Be’, se piove faremo come tutti i turisti in vacanza: ombrello e via!

Buon vento, profumato di dolcissimo osmanto.


in vacanza sul Lago Maggiore

venerdì 4 agosto 2017

Tre laghi in tre giorni

Abbiamo avuto ospiti, un fine settimana di luglio. Tre giorni per visitare le nostre bellezze, ma senza correre.

Mi piace mostrare qualcosa che sia legato da un filo conduttore, perché chi passa di qui per la prima volta se ne innamori e non lo scordi più.
Il filo conduttore è stato il lago. Non lo stesso lago, bensì un lago diverso per ogni giorno di visita: venerdì il Lago Maggiore, sabato il lago di Mergozzo e domenica il lago d'Orta.


aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagomaggiore

È venerdì sera, il cielo è limpido e l'aria si sta rinfrescando. Il posto migliore (e più vicino a casa nostra) per guardare il Lago Maggiore dall'alto è la Rocca di Arona. Dal belvedere si notano le coste piemontese e lombarda che si avvicinano per poi separarsi, si distingue il candore dell'Eremo di Santa Caterina e s'immagina il Golfo Borromeo che si apre, lassù, con le sue preziose isole. Qualche altro passo e si rimane estasiati ad ammirare i tetti rossi di Arona, le scie blu tra le onde e, laggiù, il lago che si restringe e lascia il posto al fiume Ticino.


aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagodimergozzo

È sabato sera, poco prima del tramonto: il momento giusto per assistere allo spettacolo di colori sull'acqua. Il lago di Mergozzo è piccolo, dalle acque scure (ma è solo il riflesso degli alberi circostanti), sembra quasi una piscina naturale: c'è chi nuota, chi si tuffa dalle rocce, chi pagaia. L'acqua è pulita: non c'è alcuna imbarcazione a motore, né alcuno scarico inquinante. A un'estremità si affaccia il paese di Mergozzo, all'altra un piccolo canale lo collega al Lago Maggiore; tutto intorno il Montorfano e gli inizi della Val Grande.


aiquattroventi-trelaghiintregiorni-lagodorta

Domenica mattina lasciamo che i nostri ospiti si godano l'atmosfera del lago d'Orta in solitaria. Dalle sponde di Orta San Giulio, lungo la passeggiata che ben conosciamo, per lasciarsi rapire gli occhi e la mente da ville - tra cui spicca Villa Crespi con il suo minareto turchese e gli illustri proprietari -, le onde, l'isola di San Giulio, le piazze, i cortili e le terrazze affacciati sull'acqua. E poi su, oltre la chiesa in cima alla scalinata, sulla strada che porta al Sacro Monte dedicato a San Francesco.



Il Lago Maggiore ai quattro venti:
Il Lago Maggiore + pillole di... (scaricabile)
Il giro del Lago Maggiore in moto: la tradizione continua + itinerario (scaricabile)

Il lago d'Orta ai quattro venti:
La passeggiata sul lungolago di Orta San Giulio + quattropassi a... (scaricabile)
Il giro del lago d'Orta in moto + itinerario (scaricabile)

venerdì 12 maggio 2017

Tutto il mondo nei giardini botanici di Villa Taranto

Era una calda domenica di aprile e siamo andati ai giardini botanici di Villa Taranto per perderci nel labirinto di tulipani.

Villa Taranto si trova a Verbania, in un angolo del Lago Maggiore fortunato e baciato dal sole: dalla sponda pian piano sale verso verso la collina del Castagnola, in un tripudio di colori, profumi e suggestive visioni.

aiquattroventi-villataranto-fontana

Siamo in tre, due bipedi e un quadrupede: parcheggiamo sul lungolago {}, entriamo e paghiamo l'ingresso. Assieme ai biglietti ci consegnano una mappa, perché il parco è grande, la via principale intersecata da sentieri secondari, le occasioni per perdersi a rimirare innumerevoli.

È la stagione dei tulipani e delle camelie, ancora per pochi giorni e sfioriranno. Nel frattempo si aprono i calici dei rododendri e delle azalee. Per le ortensie, invece, c'è ancora da aspettare.


aiquattroventi-villataranto-tulipani

Seguiamo la mappa, a ogni numero segnato corrisponde un'area del parco e un numero tridimensionale che segna la via da percorrere. Il viale di conifere; la valletta delle felci; il giardino all'italiana con la fontana dei putti; il labirinto dei tulipani (e tra qualche settimana delle dalie); la serra e i giardini verticali; il mausoleo del Capitano Neil Boyd Mc Eacharn, proprietario e ideatore; il viale degli aceri; il grande castagno secolare (ha quattrocento anni!) da cui spuntano rami di rododendri; il bosco dei rododendri e quello delle magnolie; la valletta attraversata dal ponte; la villa vera e propria, dimora del Capitano dal 1931 e ora sede della prefettura di Verbania; i giardini terrazzati con le cascatelle, i giochi d'acqua e il giovane pescatore che dirige gli schizzi; le vasche dei fior di loto e delle ninfee; il viale delle personalità (un albero piantato per ogni personaggio famoso in visita); il giardino d'inverno; il belvedere e poi brevi tornanti che sospingono verso l'uscita.


aiquattroventi-villataranto

Nomi che suggeriscono visioni, cui corrispondono angoli colorati di fiori; piccoli mondi a parte che iniziano, sbocciano e terminano là dove un altro prende forma.
Sono un'opera d'arte viva e in continua evoluzione, che dal 1935 raccoglie e accoglie piante, amatori e curiosi: i visitatori giungono da lontano e ammirano questo museo di rarità provenienti da ogni angolo della Terra. 
Sono la realizzazione del sogno di un uomo appassionato, il Capitano Neil Boyd Mc Eacharn, scozzese d'origine e viaggiatore per indole, che girò il mondo per portare le piante del mondo a casa sua. 

Per qualche ora ci siamo lasciati accarezzare dalla sua atmosfera onirica, con la sensazione di essere ovunque eppure in un unico posto: qui sul Lago Maggiore.

aiquattroventi-villataranto-castagno

{} In ogni caso, all'entrata del parco c'è un piccolo parcheggio per macchine e moto riservato ai visitatori; a ogni mezzo che esce, ne fanno entrare uno.

lunedì 10 aprile 2017

C'era una volta la Siberia ad Arona

Martedì mattina, appena posso, vado al mercato ad Arona.
Adoro i mercati, più sono grandi e variopinti, più mi piacciono. Il mercato di Arona non è enorme, ma nemmeno tristemente piccolo: si stende sul lungolago, riempie di colori e odori i viali, ne ruba i posteggi, aggroviglia il traffico e muta come per magia il paesaggio.

aiquattroventi-arona-siberia-prati

Martedì mattina, quindi, appena posso, scendo dalle colline, parcheggio ad Arona nella via in cui sono cresciuta e m'incammino verso il lago.
Da un po' di tempo, invece di fare la solita strada trafficata che va alla stazione e al mercato, percorro una stradina che attraversa la città e giunge dalla parte opposta.
Prima non esisteva: qui c'erano prati e una fabbrica di orologi. Al posto dei fiori, poi, sono spuntati nuovi condomini e parcheggi e un parco giochi per bambini e un'area sgambamento per cani e nuove strade che portano a nuovi cortili.

aiquattroventi-arona-siberia-storia

Percorro una stradina che unisce due rioni lontani, il mio (di quando ero piccola) e la Siberia. La Siberia ad Arona? Ebbene, sì!
Il rione Siberia aveva un grande prato: con le acque del torrente Riale s'allagava, col freddo invernale gelava e gli abitanti raccoglievano le lastre di ghiaccio per conservare la carne nelle cantine dei macellai.
Una targa posta all'inizio della stradina ne mantiene - per fortuna - il ricordo: ecco perché c'era una volta la Siberia ad Arona.

Buon vento

venerdì 25 novembre 2016

Sul lungolago di Ispra, come in un libro d'immagini

È domenica, forse sta uscendo il sole. A distanza di quasi un anno, continuiamo la nostra passeggiata sul lungolago di Ispra: non più scogli bianchi e alte fornaci, ma porti, giardini e panchine.

Passeggiare sul lungolago di Ispra è come sfogliare un libro d'immagini: giri una pagina e ti ritrovi in un nuovo paesaggio, assapori una nuova atmosfera, provi nuove emozioni.

aiquattroventi-lagomaggiore-ispra-scalinata

Parcheggiamo dietro la chiesa di San Martino e prendiamo la scalinata che dal centro del paese porta direttamente al lago. Si chiama Ripa Solitaria: scalini in discesa, bagnati dalle recenti piogge e coperti da larghe foglie arancio (già mi vedo per terra!); a un tratto rimane solo la discesa, mi aggrappo al corrimano - che improvvisamente sparisce.
Giungiamo (indenni) sulla Strada dell'Amore e svoltiamo a sinistra verso il porto, pronti per iniziare la nostra passeggiata.

aiquattroventi-lagomaggiore-ispra-salice

Si gira pagina.
Su questo tratto di lungolago incontriamo una serie di panchine colorate (viola, giallo, arancio, turchese): se vuoi, puoi fermarti e giocarci a dama, scacchi, tris, battaglia navale, filetto! E subito penso ad altre panchine: di pietra, fuori dalle chiese, con lo stesso motivo del gioco del filetto inciso sulla superficie secoli fa - non tanto per divertirsi, quanto per intraprendere un viaggio spirituale...
Incontriamo porti e rivi, salici piangenti e rive erbose. Incontriamo tanti cani a spasso con le loro famiglie. Incontriamo tanti bidoni (non cestini, bidoni) della spazzatura e cartelli che segnalano dove ci troviamo e dove potremmo andare se solo volessimo.

aiquattroventi-lagomaggiore-ispra-panchine

Di nuovo, si volta pagina.
Davanti a noi un nastro di ghiaia si svolge tra cespugli di bacche. Oltre il muretto una breve spiaggia, un canneto piumato e, infine, il lago. Seguiamo il percorso fino in fondo, contro il muro di cinta di Villa Quassa: siamo arrivati a Ranco. Qui due possibilità: giù a destra o su a sinistra.

aiquattroventi-lagomaggiore-ispra-canneto

Svoltiamo a destra, rasentiamo il muro verso il lago e ci troviamo in una nuova pagina.
Nessun sentiero, solo un piede di cemento alla base del muro, qualche scoglio nero, una spiaggia di conchiglie, un gruppo di gabbiani e due cigni.

aiquattrovneti-lagomaggiore-ispra-cigni

Torniamo indietro, prendiamo la stradina in salita, chiusa da due muri umidi e sbuchiamo... in un'altra pagina! 
A tutto campo l'entrata monumentale di Villa Quassa e, sul fianco, il sentiero che conduce al Parco del Golfo della Quassa.

Chiudiamo il libro, per ora.

aiquattroventi-ranco-segnaletica

giovedì 16 ottobre 2014

Pillole di lago Maggiore

Ci son giorni in cui lascio che sia la strada a portarmi dove vuole, inseguendo un'idea o un ricordo. Quelli sono i giorni della scoperta, da vivere con penna alla mano, occhi aperti e macchina fotografica pronta a cogliere gli scorci migliori. Quando torno a casa la sera, sparpaglio il bottino di parole e immagini sul tavolo e sorrido con un certo orgoglio.
Poi ci son giorni in cui raccolgo le informazioni, le ordino sul bordo del tavolo, suddivido, raggruppo, e poi rielaboro. Quelli sono i giorni dell'agire pignolo, in cui la sera sento nel cervello lo sciame impazzito di pensieri finalmente quieto e osservo quel che ho prodotto. Come questa piccola scheda, una sorta di barattolo per conservare pillole di lago Maggiore.

aiquattroventi-lagomaggiore-inpillole

Son pillole di curiosità, informazioni e numeri (c'è sempre chi adora i numeri!). Se vuoi riporre questo barattolo in dispensa, non hai che da salvarne l'immagine e stamparla: col tappo ben chiuso, le pillole non perderanno la loro freschezza.
Provale e, se vuoi, dimmi cosa ne pensi: ti piacciono i gusti o gradiresti altre pillole?

Buon assaggio e buon vento!

martedì 14 ottobre 2014

Domenica di pioggia

Esterno. Un giardino di collina percosso dalla pioggia, la luce scarseggia, solo il verde del prato risplende. Girando di centottanta gradi, dalle finestre con tende bianche della grande casa grigia filtra una luca gialla. Nessun movimento.

Piove: è domenica e piove.

Interno casa. Le giacche sono appese all'attaccapanni, i caschi ritirati nel mobile. Lui e lei, con gesti stanchi, hanno appena rinchiuso nel cassetto il progetto su due ruote che ormai da tre settimane tentano di realizzare. Nessun dubbio: oggi non è tempo per motociclisti della domenica.

Appoggiano la fronte alla finestra e scrutano il cielo. Appena la pioggia pare fermarsi e il grigiore rischiararsi un po', si rianimano (Non tutto è perduto, presto, infiliamo le scarpe, afferriamo il guinzaglio e corriamo a respirare un po' di aria fresca!).

Ma è tutta un'illusione, il tempo di aprire la porta di casa e già cade qualche goccia (Cosa sarà mai? Portiamo l'ombrello e via!). Le gocce si fanno più insistenti e appuntite (Mmm. Aspettiamo a togliere le scarpe, magari spiove...). Infine scroscia, come se qualcuno volesse a tutti i costi cancellare ogni titubanza: oggi non è tempo nemmeno per una passeggiata.

Peccato, pensa lei mentre riempie d'acqua il bollitore. L'acqua si scalda e piccole bollicine affiorano in superficie, come le immagini nitide e colorate che fanno capolino nella sua testa. Avremmo potuto fare una passeggiata...

... lungo la riva del lago ad Arona. Dalla vecchia darsena costeggiando i prati verdi fino al Lido, e poi, oltre al parcheggio, attraverso i giardini pubblici, il ponticello sull'imbarcadero, tutto il lungolago, fino alla piazza sovrastata dalla Rocca. E poi indietro lungo il corso e la strada dei palazzi con le loro vetrine multicolori.

AiQuattroVenti Lago Maggiore Arona battelli

... alla Rocca di Arona. Prendendola larga, entrando attraverso il cancello in basso e risalendo pian piano verso il prato principale. Ammirare la vista dei tetti arancioni e del lago grigio dall'alto, fermarci per sorseggiare un aperitivo e far quattro carezze al cane. Poi ridiscendere per la via alta e curiosare tra le case e i giardini privati.

AQuattroVenti LagoMaggiore Rocca Borromea di Arona

... ai Lagoni di Mercurago. In mezzo ai boschi e ai resti archeologici delle antiche civiltà, per far correre il cane dietro a tracce selvatiche e per fondere il presente col passato (non è forse questa l'eternità?).

AiQuattroVenti Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago

... a Orta San Giulio. Un giro intero dalle banchine delle ville sul lago, il centro paese con i suoi vicoli e scorci seducenti, lungo la strada che costeggia palazzi signorili e le acque del lago d'Orta, fino a tornare al punto di partenza.

AiQuattroVenti Lago d'Orta Orta San Giulio isola

Invece piove. Il tè è pronto. Lo versa nelle tazze belle e ne porge una al marito. Sorseggiano e si rilassano, ma l'espressione delusa non svanisce.  Nemmeno alla castagnata siam potuti andare, dice lei. Già, risponde lui. Il cane accucciato accanto al calorifero chiude gli occhi e si abbandona al sonno.


N.d.A. Ci vorrebbe un vento forte, coraggioso e determinato, che sospinga lontano queste nuvole grigie cariche di pioggia e ripulisca il cielo e l'animo.
Quindi ora più che mai, buon vento.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...